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Parma – Teatro Regio: Il matrimonio segreto

Carolina è la figlia minore di Geronimo, pasticcere napoletano proprietario di un locale di Brooklyn frequentato da celebrità. Sogna di danzare con il suo idolo e nume ispiratore, Gene Kelly, ma ama l’aiutante di bottega Paolino che ha sposato in segreto. Carolina ha una sorella maggiore, Elisetta, per la quale il padre ha stipulato un contratto di nozze con il Conte Robinson ma questo, venuto a conoscere la sposa, si innamora all’istante di Carolina e pretende di sposare lei.

Non basta: la zia Fidalma, ricca vedova che ha investito i suoi capitali nell’attività del fratello Geronimo, cerca un nuovo marito e ha messo gli occhi proprio sull’ignaro Paolino.

Da questi presupposti nasce un inestricabile nodo di equivoci da cui i due sposini riusciranno, in estremo, a liberarsi facendosi sorprendere insieme nell’ultima inaspettata svolta della vicenda.

Domina la scena, ideata da Emanuele Sinisi, l’elegante pasticceria Geronimo & Co. con le pareti color blu Tiffany e i pacchetti rosa griffati con il simbolo di un babà stilizzato.

Su un lato si intravedono i grattacieli di New York che hanno le strisce tricolori della bandiera italiana, forse perché, osservandoli, l’imprenditore Geronimo progetta che un giorno in quello skyline risalti anche quello della sua azienda.

In questa produzione (già recensita da questa testata), la regia di Roberto Catalano accentua con arguzia i caratteri dei personaggi, ben individuabili anche grazie ai costumi di Ilaria Ariemme.

Un gruppo di mimi nelle vesti di camerieri, turisti, paparazzi, clienti movimenta con veloci controscene lo spettacolo che assume così il fluido e brillante andamento di un musical degli anni ’50. Un’anziana signora con cagnolino al guinzaglio, che si rivelerà essere proprio il suo mito Gene Kelly, sostiene affettuosamente Carolina nei momenti in cui tutto il mondo è contro di lei, uno sciagurato web planner viene martirizzato dalla dispettosa Elisetta che sfoga sul poveretto tutte le sue frustrazioni.

Carolina ha la voce rotonda del soprano Giulia Mazzola che conquista la simpatia del pubblico non solo per la bravura vocale ma anche per la spigliatezza scenica e la grande capacità comunicativa. Doti che emergono particolarmente nella sua aria “Perdonate, signor mio”.

Il suo sposo segreto, Antonio Mandrillo, è dipinto dalla regia come un giovane un po’ goffo. In realtà il “Cara, non dubitar” che apre il primo duetto con la sposa segreta, e la successiva “Pria che spunti in ciel l’aurora” sono cantati con accenti volitivi, brillanti e sicuri.

Irresistibile Veta Pilipenko nel ruolo della ricca zia Fidalma che rivela nella sua aria “ È vero che in casa” di essere alla ricerca di un nuovo marito. Il prescelto è, purtroppo per lei, l’indisponibile Paolino. Si tratta del personaggio più sfaccettato dell’opera e il mezzosoprano ne evidenzia, con eleganza ed ironia, tutti gli stati d’animo.

Autorevole ed energico il Geronimo di Francesco Leone. Il basso-baritono ha un bel colore brunito, un fraseggio incisivo arricchito da dinamiche espressive particolarmente efficaci nel duetto con il Conte in apertura del secondo atto.

Elisetta ha il timbro acuto e brillante del soprano leggero Marilena Ruta che nella sua aria “Se son vendicata” dà prova di grande sicurezza vocale e tecnica.

Bene Jan Antem nel ruolo del Conte Robinson. Il baritono è dotato di timbro molto gradevole, canta con eleganza e recita con disinvoltura.

«Suona l’Orchestra giovanile Cupiditas che, guidata dalla bacchetta sicura di Davide Levi, trova colori e dinamiche spesso efficaci.»

“The youthful orchestra Cupiditas, led by Davide Levi’s confident baton, finds effective colours and dynamics.”

Applausi convinti per tutti da parte di un pubblico che ha seguito la recita con grande interesse (il titolo mancava a Parma dal 1965) e si è visibilmente divertito.

P. Monteverdi, Operaclick

February 10, 2023